Mi ricordo ancora i primi anni di fotografia nella natura, tutto aveva i suoi tempi e non c’era la frenesia di ora data dal digitale e dalle tecnologie che portano a volere tutto e subito…
I tempi cambiano, le persone cambiano e le tecnologie presentano sempre cose nuove per rendere tutto più veloce. Voglio fare una riflessione proprio su tutto questo collegandolo alla vita nella natura ed alla fotografia naturalistica. Alla natura non importa nulla delle tecnologie che abbiamo a disposizione oggi e spesso tutto questo ci porta a voler sempre e per forza raggiungere un risultato ma molto spesso non è possibile perchè la vita reale è un’altra e la natura comanda.
Se mi segui oramai sai che è sin da ragazzino che amo la natura e la fotografia. Arrivato a 45 anni e dopo aver avuto diversi “blocchi” fotografici mi sono reso conto di una cosa. Negli ultimi 2/3 anni ho avuto tempo per riflettere e studiare molto. La vita mi ha messo di fronte a delle scelte drastiche e poi, ad un certo punto, sono tornato indietro nel tempo con la mia mente. Ho iniziato a lavorare nei miei ricordi, quei ricordi che la velocità delle informazioni di oggi ti portano a dimenticare. In passato una foto era frutto di molte variabili che si dovevano incastrare e non sapevi se avevi ottenuto il risultato che volevi fino a che non veniva sviluppato il rullino, questo portava ad avere una consapevolezza maggiore rispetto ad oggi e comunque c’era alla base la conoscenza della tecnica fotografica e naturalistica.

Oggi la tecnica fotografica passa un po’ in secondo piano, in generale, ma non voglio fare polemiche voglio parlare di me.

Tutta la tecnica che ho acquisito negli anni e che continuo ad acquisire non può essere sostituita da quella che viene definita intelligenza artificiale. Non sto dicendo che la AI non può fare una fotografia come la mia, molto probabilmente la potrebbe fare anche molto meglio, ma semplicemente che un software o un qualcosa sul web non potrà mai capire e trasmettere cosa provo io mentre scatto la mia foto.

Ad oggi sto rimettendo la tecnica un po’ da parte per tornare a scattare per me, per trasmettere qualcosa di mio, per evadere dalla monotonia delle foto tutte uguali e tutte perfette frutto di un sistema che detta le regole, ecco, a me queste regole non fanno impazzire ed allora faccio quello che è per me la fotografia.

Ad oggi non ho molto da dover imparare per fare quello che mi piace, ho detto mi piace non mi serve!

Ad oggi per me è molto più importante documentare quello che faccio, magari con dei video, mentre vado a fare le mie escursioni e le mie fotografie.

Ad oggi per me è importante fare una foto che mi rappresenti e non che rappresenti quello che sto vedendo.

Non è un discorso che voglio stare sopra le parti anzi, tutt’altro, io voglio stare proprio fuori dalle parti e fare semplicemente fotografia vivendo nella natura. Non devo dimostrare nulla a nessuno se non a me stesso e, soprattutto, non devo rendere conto a nessuno di quello che faccio o pubblico perchè è quello che voglio fare e condividere poi posso essere interessante o noioso ma sono semplicemente io.

La fotografia è diventata frutto di momenti intimi nella natura per me!

Prima di fare uno scatto devo aver assaporato tutto il bello che mi si presenta ed aver saziato i miei sensi, solo in quel momento potrò cliccare sul tasto di scatto e trasformare tutto in “risultato”.

Ho chiamato risultato la fotografia perchè per me è quello che è, non scatto tanto per farlo e perchè vedo qualcosa di interessante o nuovo. Perchè chiamare fotografia un’immagine che viene condivisa su un social? Perchè oggi funziona così? No, per me una fotografia è tale quando viene stampata ma soprattutto creata in un percorso dall’inizio alla fine dove noi siamo i creatori e non l’attrezzatura utilizzata o l’elaborazione effettuata al PC.

Onestamente quando mi viene chiesto se faccio ancora fotografia mi viene da ridere, in molti pensano che io non scatti fotografie perchè non le vedono pubblicate su Instagram o Facebook ma non ne vedo la necessità. Quello serve se si aspetta il riscontro altrui che, onestamente, in fotografia non mi interessa dato che faccio quello che mi piace e non mi interessa il giudizio altrui. Ogni tanto qualcosa condivido am comunque non è mio interesse. Ma, non significa che non pubblicano io non scatti fotografie, le scatto sia in digitale che a pellicola.

A me piace vivere le mie fotografie con calma, una calma che porto con me da sempre ma che soprattutto mi permette di ottenere quello che voglio e non quello che si aspetta la gente, se scatto per gli altri non scatto per nessuno se scatto per me quanto meno io sono a posto!

Questo porta alla cosa più importante in fotografia nella natura, se mi immergo nella natura è perchè voglio stare li dentro e non perchè voglio dimostrare qualcosa a qualcuno. La fotografia, che a volte non arriva, diventa il risultato del mio immergermi nella natura e del mio osservarla ed ascoltarla. A me non piace fare foto insieme ad altre persone perchè sono momenti miei e non voglio che questi momenti vengano inquinati da altri “agenti esterni”!

Spesso una mia fotografia è frutto di ore se non di anni di tempo ma sicuramente non è frutto della velocità e della pretesa di dover per forza scattare un’immagine!

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